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Battuta d’arresto per Gualtieri: la Regione riprende il controllo sull’inceneritore

Il controverso emendamento che avrebbe esteso i poteri commissariali del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato ritirato nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera. L’emendamento 15.7 al decreto legge sulla pubblica amministrazione avrebbe consentito al primo cittadino di Roma, in qualità di commissario straordinario per il Giubileo, di assumere anche le competenze regionali in materia di classificazione delle aree a elevato rischio di crisi ambientale.

La decisione rappresenta una battuta d’arresto per il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba e restituisce alla Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, un ruolo centrale nel percorso autorizzativo dell’opera. Un cambio di rotta che arriva dopo la presa di posizione di Fratelli d’Italia, partito del presidente Rocca, che ha giudicato il progetto “sovradimensionato” e “non condiviso con le amministrazioni locali”. A sottolinearlo è stato il deputato e sindaco di Lanuvio, Andrea Volpi, secondo cui “il tema è troppo delicato per essere affrontato in maniera unilaterale”.

Le pressioni dal territorio

Determinante, secondo comitati e amministratori locali, è stata anche la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. “Un segnale positivo, frutto dell’impegno di chi da tempo si batte per la tutela del territorio”, ha commentato la Rete Tutela Roma Sud. Dello stesso parere il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, che ha rivendicato il ruolo delle amministrazioni locali e ha rilanciato l’appello a una riflessione politica ampia: “La battaglia contro l’inceneritore deve unirci tutti, senza bandiere o calcoli politici”.

Il ruolo della Regione e la questione ambientale

L’area individuata per l’impianto, a Santa Palomba, si trova nel territorio del Municipio IX di Roma, in prossimità di altri siti dedicati ai rifiuti, come la discarica di via Ardeatina. Un contesto che ha spinto diversi attori istituzionali, a partire dal sindaco Borelli, a chiedere che venga riconosciuto ufficialmente lo status di “area a elevato rischio ambientale”. Tale classificazione rientra tra le competenze esclusive della Regione Lazio, che finora ha mantenuto una posizione prudente. Lo stesso governatore Rocca, prima del ritiro dell’emendamento, aveva dichiarato che non avrebbe impugnato il provvedimento in caso di approvazione, ribadendo però che “oneri e onori spettano a chi deve realizzare l’opera”.

Gualtieri: “Cantiere pronto a partire in estate”

Nonostante lo stop sul fronte normativo, il sindaco Gualtieri ha confermato che il progetto dell’impianto prosegue. “Siamo nella fase conclusiva della verifica del progetto, che porterà all’aggiudicazione definitiva e, una volta concluse le procedure autorizzative, all’apertura del cantiere prevista per l’estate”, ha dichiarato.

Tuttavia, l’Unione dei Comitati contro l’inceneritore di Roma ha ribadito che “nessuna aggiudicazione dell’appalto potrà avvenire prima del completamento di tutte le procedure ambientali”, comprese quelle relative alla possibile dichiarazione di rischio ambientale dell’area da parte della Regione.

Con il ritiro dell’emendamento, il futuro del termovalorizzatore di Santa Palomba torna nelle mani della Regione Lazio, che dovrà ora sciogliere il nodo ambientale e decidere se autorizzare o meno un progetto che continua a suscitare forti polemiche tra cittadini, associazioni e istituzioni. Una partita ancora aperta, che avrà un impatto significativo sul futuro del ciclo dei rifiuti della Capitale.

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