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Sanità, l’Uap all’attacco: “Dal Governo un regalo alle farmacie”

L’U.A.P. prende atto del nuovo documento di Finanza Pubblica (DPF) del 9 aprile scorso, con il quale il Governo ha disposto nuovi trasferimenti di fondi per l’acquisto dei farmaci, che rappresenta un’enorme remunerazione a favore dei farmacisti.

Si desume – sostiene la Dott.ssa Giorlandino, Presidente di U.A.P. – che sono arrivati nuovi fondi per la sanità e che quindi – a breve – saranno stanziati nuovi fondi anche per le strutture ospedaliere pubbliche, per le cliniche accreditate convenzionate, nonché per gli ambulatori e poliambulatori convenzionati, che contano oltre 27.000 strutture sanitarie private accreditate e oltre 350.000 dipendenti, che da gennaio di quest’anno hanno visto un drastico taglio ai rimborsi tariffari che rende impossibile un reale abbattimento delle liste di attesa e sta portando alla chiusura di tante strutture del Sud Italia, nonché impedendo agli ospedali pubblici di erogare esami e prestazioni a causa del taglio dei fornitori sanitari, che a loro volta non sono più pagati.

Al riguardo, precisa la Dott.ssa Giorlandino, occorre ricordare che anche le farmacie sono erogatori privati, dotati di autorizzazione comunale e non regionale, che contano 1.900 unità a livello nazionale e meno di 4.000 dipendenti.

Per questo, ci stupiscono le dichiarazioni rilasciate al congresso dei farmacisti dal Ministro Schillaci, che è un medico, che definisce le farmacie come presidi di prossimità, dimenticandosi che i veri presidi di prossimità sono gli ambulatori e i poliambulatori, che erogano prestazioni sanitarie di qualità, nel rispetto degli oltre 420 requisiti strutturali, professionali e tecologici previsti per l’esercizio delle attività sanitarie, che invece non hanno le farmacie, che godono di una mera autorizzazione comunale alla vendita di prodotti.

Sarebbe opportuno ricordarci che il farmacista non può sostituire il medico e che per tutelare il diritto alla salute previsto dall’art. 32 della Costituzione non possiamo applicare due pesi e due misure, una più gravosa per gli ambulatori, poliambulatori e ospedalità privata accreditata, che devono rispettare oltre 420 requisiti, ai quali vengono tagliati i rimborsi, e l’altra più favorevole, che stanzia fondi per le farmacie, che peraltro possono erogare prestazioni sanitarie senza il rispetto dei suddetti requisiti. 

Oggi sul Quotidiano Sanità è stato pubblicato un articolo che contiene belle osservazioni sulla vita longeva del mondo giapponese. Dobbiamo considerare che per avere una vita longeva occorre una vera medicina erogata a norma e a tutela dell’attività del medico e delle sue diagnosi, ricordandoci che se le farmacie hanno 800 anni di storia, l’attività medica risale agli antichi egizi.


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