Malagrotta, Palma: “Necessario conoscere come è garantita la sicurezza degli impianti e tutelata la salute dei cittadini”
“Una cosa è garantire la sicurezza con la vigilanza delle guardie giurate del perimetro di un luogo , altro è applicare e garantire l’attività industriale attraverso l’impiego di personale altamente qualificato a tutela del buon funzionamento degli impianti in totale sicurezza a beneficio sia degli impianti stessi, dei lavoratori e della cittadinanza di Roma e Fiumicino. Una cosa è la securety altro, ben altro, è la safety”.
“In queste settimane sono girate informazioni di perdita di percolato e disattivazione degli impianti che, come avrebbe evidenziato l’ARPA, porrebbero a rischio l’impianto industriale di malagrotta con conseguenze inimmaginabili. Di fatto l’accensione della torcia di emergenza, diventate poi tre, abitualmente ad uso emergenziale in realtà sono state utilizzate per bruciare in maniera continuativa il biogas captato dalla discarica con un impatto dal punto di vista ambientale sia per i fumi di combustione immessi nell’atmosfera che per il dispendio di risorse energetiche. L’ARPA sostiene che al produzione che si forma spontaneamente dai rifiuti sotterrati e tra i 5-6000 metri cubi l’ora che con il prolungato fermo impianto si sarebbero creati rischi di produzione di sacche di biogas, con possibilità di crolli, emissioni e persino esplosioni”.
“E’ necessario ricordare che l’applicazione della SEVESO III* relativa ai siti industriali a rischio incidente rilevante dovrebbe trovare applicazione anche per la realtà industriale di Malagrotta, a tutela della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Oggi stesso rinnoverò a tutti gli attori coinvolti, dall’ARPA alla Protezione Civile di Roma Capitale passando per le due gestioni Commissariali, fino ai Vigili del Fuoco, INAIL ed ASL ROMA 3, un esposto che segue già il mio primo esposto di due settimane fa e la mia interrogazione in Municipio Roma XI, chiedendo il coinvolgimento anche del Municipio Roma XI e XIII e del Comune di Fiumicino, le motivazioni della possibile mancata azione di gestione relativa agli impianti di captazione dei biogas e del percolato presso gli impianti e quali attività messe in atto per una possibile evacuazione dei residenti di cui la cittadinanza dei due municipi XI e XII, Comune di FIUMICINO compreso, non sono a conoscenza non avendo mai attivato protocolli ed attività di esercitazione in tal senso”.
“Gli impianti di trattamento rifiuti rientrano nella Direttiva Seveso III e questi stabilimenti devono(imperativo assoluto) avere dei particolari documenti di valutazione dei rischi, molto accurati, che devono prevedere scenari di “incidenti particolari”, attivare tutte le misure di prevenzione ed informare e formare la popolazione dei territori che potrebbero essere coinvolti da qualsiasi tipo di incidenti”
“la evoluzione della “Direttiva Seveso” che, attualmente, è la normativa di riferimento è costituita dal Decreto Legislativo n. 105 del 26 giugno 2015 con cui l’Italia ha recepito la Direttiva 2012/18/UE – la Seveso III – sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. Ci sono commissioni costituite tra l’altro da Vigili del Fuoco, Arpa Lazio. Il comitato tecnico regionale (CTR) istituito presso il Ministero dell’interno (Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della protezione civile – Direzione regionale Lazio) per le istruttorie tecniche sui rapporti di sicurezza (RdS), per la valutazione degli effetti domino e delle commissioni incaricate delle verifiche ispettive finalizzate al controllo dell’attuazione del sistema di gestione della sicurezza (SGS) negli stabilimenti di soglia superiore. L’ARPA Lazio, in collaborazione con VV.FF e INAIL, effettua per conto dell’Agenzia regionale di protezione civile le verifiche ispettive sull’attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) presso gli stabilimenti di soglia inferiore presenti sul territorio regionale Il personale dell’ARPA Lazio incaricato delle ispezioni di cui all’art. 27 del d.lgs. 105/15 è stato di recente abilitato secondo le procedure previste dall’allegato H al suddetto decreto. La presenza dell’ARPA Lazio all’interno del CTR è prevista dall’art. 10 comma 1 lett. g) del d.lgs. 105/15 ed è garantita con due membri titolari e due sostituti. L’ARPA Lazio collabora, altresì, con le Prefetture territorialmente competenti nella pianificazione dell’emergenza esterna relativamente agli stabilimenti RIR”.
“Il fatto che continuino ad accadere fatti gravi, dagli incendi dei TMB alla situazione attuale, e che gli stessi siano sempre oggetto di interventi successivi e mai preventivi crea in me non poco disagio poiché, in questo modo, viene sistematicamente meno la fase di controllo prevista dalle norme rincorrendo sistematicamente la fase emergenziale. Non ce lo possiamo più permettere e se penso che gli impianti sono sotto gestione commissariale…”
Lo riferisce in una nota stampa il consigliere Marco Palma,
vice pres del consiglio RMXI
Fratelli d’Italia
Scopri di più da Dalla Platea
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.