Agenzie

Berrettini: “L’antidoping è stressante, sanno tutti i c… miei”

Matteo Berettini si è raccontato in una puntata di “Tintoria”, podcast di Stefano Rapone e Daniele Tinti. Tanti i temi toccati dal tennista azzurro, a cominciare dalla procedura dei test antidoping: “Devi dare uno slot di un’ora in tutto il giorno, in cui tu sai che sarai a casa o all’hotel. Tutte le sere io devo controllare se ho messo l’indirizzo giusto e loro potenzialmente tutte le mattine possono venire e dire ‘Ok, c’è da fare il test’. Quindi sanno tutti i caz… miei. Dove sto, dove dormo. Sanno dove dormirò ed è un peso. È stressante”. Berrettini si è soffermato anche sulle difficoltà del tennis: “La persona che odio di più quando gioco sono io, ma devo imparare a perdonarmi. Gli sport con le racchette sono gli sport delle scuse, ma a me hanno insegnato che gli alibi non esistono nel tennis, devi essere un robot”. In chiusura, Berrettini ha parlato anche del padel: “Ho un padre che si è convertito a questo sport e noi siamo in lutto. È campione italiano over 60 e ne va orgoglioso. Il padel è un incrocio tra il tennis e lo squash. Perché l’hanno messo nella Federazione? Visto che è uno sport in grande crescita, aveva bisogno di un aiuto per crescere ancora di più”.

—sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


Scopri di più da Dalla Platea

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Solverwp- WordPress Theme and Plugin