San Vittore del Lazio: stop alla quarta linea del termovalorizzatore di Acea, violazioni archeologiche fermano l’ampliamento
San Vittore del Lazio: questa mattina, la Polizia di Stato e la Soprintendenza ai Beni Archeologici hanno interrotto i lavori per la costruzione della quarta linea del termovalorizzatore gestito da Acea Spa. Secondo le indagini, Acea non avrebbe nominato un archeologo né rispettato le prescrizioni vincolanti imposte dal Ministero della Cultura riguardanti l’esecuzione dei lavori. Inoltre, i funzionari ministeriali, consultati dalla Polizia di Stato che ha avviato accertamenti insieme alla Procura di Cassino nelle scorse settimane, hanno rilevato che i lavori sono stati eseguiti senza il parere vincolante della Soprintendenza Archeologica.
L’area del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, situata in località Porchio al confine con i comuni di Cassino e Rocca d’Evandro, è nota per il ritrovamento di reperti risalenti al Paleolitico e alla preistoria. Questo impianto, attualmente il più grande sito di termovalorizzazione del Lazio, svolge un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti urbani della regione. È incluso nel piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti e considerato un insediamento strategico di interesse nazionale per la tutela della salute e dell’ambiente.
Nel 2020, Acea Ambiente ha presentato una richiesta alla Regione Lazio per ampliare l’impianto con una quarta linea produttiva, ottenendo una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva nel 2022. Tuttavia, questa proposta ha suscitato proteste da parte dei sindaci dei comuni limitrofi, che hanno diffidato l’ufficio VIA regionale, l’ARPA Lazio, l’ASL di Frosinone e l’ANAC. Inoltre, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina ha anche espresso parere negativo sull’ampliamento.
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