Aprilia: le verità e il martirio dell’area di Sant’Apollonia
L’Assessore Ghera in un comunicato di ieri ha risposto a un’interrogazione sullo stato dell’arte dell’area di Sant’Apollonia ad Aprilia, chiarendo che di fatto le decisioni e le azioni in questo momento sono sulla scrivania del Commissario D’Attilio.
Ma facciamo un passo indietro in una storia lunga oltre 40 anni…Sant’Apollonia è l’area su cui nei primi anni ’80 il Comune di Aprilia decise di realizzare una discarica dove conferire i rifiuti prodotti dal suo Comune, e non solo (vi conferivano anche i comuni di Anzio, Nettuno, Cisterna etc). All’epoca le discariche non venivano realizzate con le protezioni ambientali che sono previste oggi, diciamo che bastava uno scavo e via…
I conferimenti sono proseguiti fino alla fine degli anni ’80, quando poi venne definitivamente chiusa poiché si evidenziavano stati di inquinamento (inevitabili) delle falde. Per oltre 40 anni nessuno si è più preoccupato di quell’area, nemmeno chi lì aveva scaricato i propri rifiuti, e oggi, finalmente grazie ai fondi del PNRR quell’area può essere finalmente risanata o comunque indagata e messa in adeguata sicurezza.
Ebbene da diversi mesi sono nuovamente state diffuse fake news su sant’Apollonia, (che diremmo è stata già martorizzata abbastanza) e che oggi meriterebbe almeno la verità. Si è iniziata a diffondere la notizia che l’area è la stessa dove si vuole realizzare la discarica di servizio della Provincia di Latina, che il proprietario dell’area non vuole autorizzare la bonifica e chi più ne ha più ne metta.
Alla nostra redazione, dopo una “semplice inchiesta” (è bastato intervistare qualcuno qui e là) ha potuto appurare con certezza che da mesi la società proprietaria dell’area (che non c’entra nulla con la Frales) ha depositato presso la Regione Lazio l’accordo da sottoscrivere con il Comune di Aprilia, per la caratterizzazione del sito e questo accordo è al vaglio delle amministrazioni competenti, inoltre abbiamo avuto conferma che le aree da bonificare rispetto a quelle della Frales sono totalmente distinte l’una dall’altra.
Insomma noi siamo semplici corrispondenti, con poche “indagini “ siamo riusciti a risalire al nocciolo della questione come mai gli altri non ci riescono???
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