Sanremo 2025, Achille Lauro: “Canto i giovani tormentati. Sarà un Festival diverso”
(Adnkronos) – Sul palco del Festival di Sanremo, Achille Lauro porterà solo sé stesso. "Questo Sanremo sarà Lauro e basta" assicura il cantautore romano elegantissimo in total black – cappotto appoggiato sulle spalle, cardigan e pantalone gessato – mentre accoglie la stampa al DG Martini di Milano per raccontare la sua nuova avventura. L'artista torna per la quinta volta al Festival dopo le tre partecipazioni in gara del 2019 con 'Rolls Royce', 2020 con 'Me ne frego', 2022 con 'Domenica' e quella del 2021 come super ospite, portando la ballad 'Incoscienti giovani', ispirata a una storia vera, nata ai bordi del grande raccordo anulare della Capitale. "Ho scritto i primi accordi di piano e ho capito che c’era qualcosa di grande – spiega Achille Lauro -. Il brano si rifà alle canzoni dei grandi cantautori e parla della mia storia, come tanti dei miei lavori precedenti. ’Incoscienti giovani’ parla di giovani tormentati, ed è dedicata a chi è cresciuto come me, con me". Una canzone che "parla di una ragazza che non si sente amata e fa di tutto per essere diversa da quelli che l’hanno cresciuta" e che "si può leggere tramite diverse chiavi, potrebbe essere un mio grande amore, mia madre o io". Stavolta l'amico di una vita Boss Doms non sarà con lui sul palco: "Per me è un genio visionario, non è vero che abbiamo discusso – rimarca -. E' una persona che vede oltre il contemporaneo, gli voglio bene. Mia madre lo seguiva come catechista, lavoriamo dietro le quinte". Sarà Achille Lauro show a Sanremo? "I look si rifanno a un mondo retro, come la canzone, uno schianto tra 'Can’t help falling in love' di Elvis e il grande cantautorato romano. Ho lavorato con Domenico Dolce e Stefano Gabbana e mai come stavolta Sanremo rispecchierà l'uomo che sono". I due stilisti "hanno una maestria unica per costruire un progetto di alto profilo nonostante la sua semplicità – spiega -. Abbiamo cercato di vestire un sogno… avrei potuto indossare anche una semplice maglietta ma Sanremo è un grande evento e vogliamo proporre quello che il nostro gusto ci ha suggerito". Sul palco dell'Ariston, riflette, "ho fatto diverse esperienze" ma stavolta, garantisce, "sarà un Sanremo molto diverso, perché nonostante sia stato pienamente me stesso in passato portando la mia identità, una settimana dopo 'Rolls Royce' mi sono detto 'siamo stati con il freno tirato'. Sono contento di essere stato partecipe di una trasformazione del format con Claudio Baglioni e Amadeus, oggi Sanremo è un grande palco". Il fatto che i bookmaker lo diano tra i favoriti "mi preoccupa – confessa – ho letto le pagelle dei brani e sono stato contento dei tanti spunti dei giornalisti, che il brano ricorda Claudio Baglioni, Renato Zero e Antonello Venditti. Credo che Sanremo abbia una magia, lasciare spazio a tutti. Io non sento la competizione e non mi interessa. Al di là del posizionamento. Del 2020 ci ricordiamo il delirio Achille Lauro, quell'anno ha definito chi fossi, mi ha regalato un sacco di soddisfazioni e un pubblico trasversale. Se penso a me 10 anni fa non vedo il nucleo famigliare che viene oggi ai miei concerti. Spero sia sempre più così, è bello unire il Paese". Da 'Rolls Royce' sono passati solo 5 anni "ma fa parte dell’immaginario collettivo – dice – la metti al compleanno di tua nonna, a Capodanno, alla festa dei 18 anni o quando sei sbronzo. Fa parte di tutti, è come se non fosse più mia ma di uno stato d'animo comune, della cultura moderna musicale italiana". Per la serata delle cover Achille Lauro si esibirà assieme ad Elodie sulle note di 'A mano a mano' di Riccardo Cocciante e 'Folle città' di Loredana Bertè, come tributo alla città che li ha cresciuti. "'A mano a mano' è un omaggio a Roma. Sono anni che volevo duettare con Elodie – sottolinea -. Lei non è solo una cantante ma un'artista che vive quello che dice, che è parte di quel dramma romano tipico di chi è cresciuto nelle periferie romane, poetico. 'Folle città', invece, è stato proposto da lei e parla di una città di cui si è innamorati e dalla quale non si riesce ad andare via, sia fisicamente sia mentalmente". Il capitolo Festival, ricorda più volte il cantautore, sarà "solo la ciliegina della grande torta che sta sotto". Il progetto di 'Incoscienti giovani' si svilupperà infatti a Sanremo anche attraverso uno spazio speciale, R.M. Confidential, dove per la prima volta Achille Lauro accoglierà amici e ospiti in un luogo dove la musica sarà la protagonista. Oltre al nuovo album in cantiere, "che rilegge il mondo del cantautorato italiano e la musica anni '70 e '80 che si ascoltava in macchina andando al mare", il 2025 lo vedrà protagonista sul palco del Circo Massimo di Roma con due date: "Per me è un grande traguardo – ammette – un sogno e un punto di arrivo incredibile, dove le canzoni avranno il posto che meritano". E non solo, perché il cantautore sogna in grande e oltre al tour negli stadi italiani, che spera di realizzare presto, punta a raggiungere il pubblico internazionale. Poliedrico, sorprendente e icona di stile. Sempre sé stesso ma mai uguale. Anche se è cresciuto e ne va fiero. "Non ho più 20 anni e non vedo l'ora di averne 65. Ciò che faccio non mi piace chiamarla arte, lo trovo presuntuoso – precisa -. Io sono un artigiano. Le mie idee nascono di notte, è il momento più bello. Si è pensato che fossi un esibizionista, che abbia fatto attività sovversive rispetto a un format tradizionalista ma è solo colpa del fatto che non dormo di notte". (di Federica Mochi) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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