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Ad Amatrice la chiesa di San Francesco rinasce con l’Art Bonus

ROMA (ITALPRESS) – E’ il momento della rinascita per la Chiesa di San Francesco ad Amatrice che si pone, dunque, come spinta verso un nuovo futuro fatto di arte, storia e cultura per la città e tutto l’Appennino centrale colpito dagli eventi sismici del 2016-2017, voluta dalle istituzioni e sostenuta da Intesa Sanpaolo, tramite l’Art Bonus. Le caratteristiche del primo Art Bonus 2025 sono state illustrate a Roma, presso il Ministero della Cultura, con una conferenza stampa tenuta dal Commissario Straordinario al Sisma 2016, Guido Castelli, dal responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, dal Presidente di Ales Fabio Tagliaferri, dal Questore della Camera, Paolo Trancassini, dall’assessore regionale del Lazio alle Politiche di ricostruzione, Manuela Rinaldi, dall’Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, Michele Coppola, dal Sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi e dalla Presidente della Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, Paola Santarelli.
Castelli ha focalizzato l’attenzione innanzitutto su questa intesa: “Una buona prassi di collaborazione tra pubblico e privato – ha sottolineato -. Siamo qui per documentare come rispetto alle grandi urgenze stimolate da quelle gravissime scosse si è determinato un piano di collaborazione. Amatrice, città martire, fa parte di una storia che ha colpito il patrimonio culturale del centro Italia con 5 mila beni danneggiati, 1205 edifici di culto, 30 mila beni immobili culturali”. Dunque, ha ribadito “C’è una storia che fa da sfondo a questa iniziativa, che riguarda una chiesa simbolo. Guardiamo la luce in fondo al tunnel. L’Italia intelligente riesce a superare anche i tornanti più insidiosi, anche dando un messaggio per cui il privato c’è ed è possibile combinare gli sforzi”, tenendo conto della responsabilità, ha aggiunto, di “abitare nel luogo più pregiato del mondo, che comporta anche la necessità di mobilitare risorse che non sono solo quelle pubbliche”.
L’iniziativa presentata è il frutto del Protocollo d’Intesa (coordinato dalla Struttura Commissariale Sisma 2016) tra il Ministero della Cultura, la Struttura Commissariale sisma 2016, il Comune di Amatrice e Intesa Sanpaolo, che prevede, attraverso lo strumento dell’Art Bonus un’erogazione liberale da parte dell’Istituto pari a 6.648.118 milioni di euro. Tali risorse sono destinate al Progetto di Ricostruzione e Restauro della Chiesa di San Francesco nel Comune di Amatrice (RI), gravemente danneggiata a causa del sisma. L’azione intrapresa è stata anche promossa dalla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli. L’importo complessivo destinato al progetto della Chiesa di San Francesco è pari a 13.296.236 milioni di euro, di cui 6.648.118 assegnati da Intesa Sanpaolo attraverso l’erogazione liberale. La conclusione dei lavori è prevista a giugno del 2027.
Il progetto di recupero ha come obiettivo l’intervento e la conservazione del valore culturale e dei caratteri identitari delle parti superstiti della Chiesa di San Francesco, attraverso un restauro conservativo e la ricomposizione degli elementi lapidei e architettonici, i quali devono essere, per quanto possibile, recuperati, assicurando nel contempo gli interventi di consolidamento indispensabili sia alla conservazione delle murature superstiti, sia a consentirne l’efficace inserimento della nuova compagine strutturale, collegando strettamente tra loro le azioni di ripristino e quelle di miglioramento sismico con quelle relative al restauro conservativo, rendendole complementari e mirando sempre ad attenuarne la conflittualità in termini di impatto fisico e visivo. “Abbiamo sin dal primo momento fatto sì che quel territorio avesse una prospettiva, facendo in modo che ci fosse una continuità nell’attività bancaria”, affinchè, “le cose potessero andare avanti, con interventi che potessero agevolare il ritorno alla normalità e a un futuro possibile”, ha dichiarato Barrese ricordando tutti gli interventi svolti a sostegno di imprese e famiglie. “Abbiamo posto l’attenzione sulla chiesa che è il simbolo della comunità, guarda al futuro, dà speranza ed è il luogo dove le persone andavano anche per motivi legati al turismo. Abbiamo voluto insieme accelerare questo percorso. Riteniamo che la chiesa e la sua completa ricostruzione possano essere di esempio nell’accelerazione a un percorso completo di ri-normalizzazione. Buone pratiche possono consentire l’incontro virtuoso fra le varie istituzioni, finalizzate a fare il bene del paese”.
“E’ un nuovo giorno anche se sono passati 8 anni”, ha affermato Cortellesi parlando del progetto. “E’ un intervento innovativo che restituirà la chiesa così com’era. La Chiesa è un simbolo che aiuterà anche a chi rimane ad Amatrice ad avere una speranza, che con il passare degli anni purtroppo sta scemando, ma siamo un popolo tenace, quindi riusciremo ad andare avanti”. L’augurio di Cortellesi è che questa ricostruzione “sia di sprone anche per quei lavori che stentano a partire, perchè molto spesso non dipendono dalle istituzioni ma dai privati che per vari motivi rallentano le ricostruzioni”.
In considerazione del cronoprogramma della progettazione e dell’esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’intervento, è stato previsto che l’elargizione liberale da parte di Intesa Sanpaolo al Comune di Amatrice venga erogata dall’Istituto in tre tranches, negli anni compresi tra il 2024 e il 2026. La prima di tali elargizioni, pari a euro 2.2 milioni di euro, è già avvenuta, dopo che il Comune ha comunicato l’avvenuto avvio delle attività di cantierizzazione della Chiesa di San Francesco.
“L’avvio della ricostruzione e del restauro della chiesa di San Francesco ad Amatrice ricorda che il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano non può fare a meno del rapporto pubblico-privato, nè di una sua rinnovata visione complessiva che renda il privato protagonista attivo e consapevole di una grande impresa sociale e comunitaria”, sono le parole del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, assente per motivi di salute, affidate all’ufficio stampa. “Il patrimonio culturale italiano, da secoli esposto a terremoti e calamità naturali, richiede uno sforzo permanente in tutte le attività di protezione, messa in sicurezza e, ove necessario, restauro e ricostruzione. In questo tipo di interventi l’Art Bonus si rivela ancora una volta uno strumento fondamentale che andrebbe sempre promosso”.
– foto xl5 Italpress –
(ITALPRESS).


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