Civitavecchia: estorsioni e incendi per un debito di droga, tre arresti
A Civitavecchia, in provincia di Roma, tre giovani nel corso della notte del 24 ottobre scorso, hanno appiccato il fuoco a tre automobili parcheggiate su strada pubblica, successivamente avevano dato fuoco ai portoni d’ingresso di due abitazioni. Gli incendi, tuttavia, non erano casuali: si sarebbe trattato di atti di ritorsione finalizzati a esercitare pressioni su due giovani, con l’intento di ottenere il pagamento di un debito legato a sostanze stupefacenti.
Per questo motivo, i tre malviventi, di cui uno italiano e uno romeno, sono stati arrestati con l’accusa di incendio, estorsione e atti persecutori nella serata del 22 gennaio. E’ stato possibile ricostruire l’accaduto e identificare gli indagati grazie a un’accurata attività, che ha incluso l’analisi dei messaggi, scambiati tra i tre arrestati e l’esame dei filmati provenienti dagli impianti di videosorveglianza presenti nella zona.
L’indagine ha inoltre svelato dettagli cruciali. Colui che viene ritenuto il mandante, agli arresti domiciliari, avrebbe dato precise indicazioni durante la notte agli altri due esecutori incitandoli alla violenza e chiedendo la realizzazione di filmati per verificare che gli atti fossero riusciti e fossero stati eseguiti secondo le sue istruzioni. Particolare attenzione è stata dedicata all’analisi degli incendi, che, secondo gli elementi raccolti erano stati intenzionalmente diretti verso veicoli con l’obiettivo di depistare le indagini e nascondere l’identità dei veri destinatari delle fiamme.
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