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Roma: l’inceneritore di Santa Palomba nel mirino dopo la puntata di ieri di Report

“La puntata di Report dedicata all’inceneritore di Roma ha confermato le denunce che da oltre due anni portiamo avanti in tutti i livelli istituzionali e nelle piazze: la procedura per la realizzazione dell’impianto a Santa Palomba fa acqua da tutte le parti e non rispetta le indicazioni dell’Unione Europea sulla gestione del ciclo dei rifiuti. I poteri commissariali che hanno permesso al sindaco Gualtieri di evitare una gara europea gli sono stati concessi per la gestione del Giubileo che sta per iniziare e che si concluderà quando dell’inceneritore non sarà neanche posata la prima pietra. L’area acquistata da AMA per la realizzazione dell’impianto, sulla cui compravendita farà luce la giustizia, è vicinissima alle case, è già oggetto di contaminazione delle acquee sotterranee certificata da ARPA ed è in un’area dove non possono essere più scavati pozzi visto l’elevato livello di inquinamento e l’inarrestabile crisi idrica che interessa i laghi di Albano, Bracciano e Nemi. È ora che il Presidente Rocca, che non ha mai risposto alle nostre interrogazioni e richieste, prenda in carico la questione e si adoperi per mettere in atto tutte le azioni volte a bloccare l’iter per la realizzazione dell’inceneritore. Può farlo: può applicare la legge regionale 13 del 2019 per la tutela di aree ad alto rischio, già richiesta dal Comune di Albano per il sito della discarica di Roncigliano; e può istituire un’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino, che fornisce acqua a Pomezia e Ardea, richiesta proprio da Acea. Entrambi questi provvedimenti impedirebbero la costruzione dell’impianto. Allo stesso tempo, tutti i rappresentanti della maggioranza che ogni volta incontriamo sui tavoli e nelle iniziative contro l’inceneritore, mantengano la parola data davanti a comitati e cittadini: intervengano affinché il Governo riperimetri i poteri commissariali di Gualtieri, per consentire che venga applicato il piano rifiuti della Regione Lazio in vigore che non prevede alcun inceneritore. Mi aspetto, ora che il vaso di Pandora è scoperchiato, che il Presidente Rocca accolga la richiesta avanzata insieme alla collega consigliera Alessandra Zeppieri e convochi immediatamente un consiglio regionale straordinario sul tema dei rifiuti.Abbiamo il dovere di occuparci dei nostri territori, della loro salute ambientale e del futuro dei nostri concittadini, come stanno facendo dal principio comitati e associazioni che voglio ringraziare ancora una volta. Realizzare un inceneritore che brucerà 600mila tonnellate di rifiuti l’anno per i prossimi 33 anni è una condanna su cui la politica non può più tacere”.

Così in una nota il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà a cui fanno eco le parole della Consigliera regionale del Polo Progressista Alessandra Zeppieri:

«Le tante incongruenze che sono state raccolte ieri nell’inchiesta di Report sull’inceneritore di Santa Palomba, sono quelle che andiamo raccontando da due anni e sono quelle che dovrebbero portare la politica tutta a un’inversione netta sull’intero progetto. Nonostante i problemi ambientali, di risorse idriche, economici e sociali, gran parte dei partiti continua ad avallare questa scelta scellerata che oltretutto si trincera dietro la giustificazione di un Giubileo per cui non sarà mai pronto. È soprattutto grazie all’Unione dei Comitati contro l’inceneritore se l’attenzione su questo progetto è rimasta alta e costante, aiutando a smascherare le tante nefandezze che si stavano compiendo. Report ha fatto un lavoro di ricostruzione importante che porta a galla tutte le contraddizioni dell’impianto: la vicinanza con le case e le aziende agricole biologiche, l’incognita dell’approvvigionamento idrico in un territorio già compromesso come quello dei Castelli Romani e dove la stessa ACEA ogni estate invita i sindaci e le sindache a emettere un’ordinanza contro lo spreco dell’acqua, la vendita del terreno dove dovrebbe sorgere l’inceneritore a un prezzo nettamente al di sopra della media e delle irregolarità sulla deviazione di un fosso che diventano magicamente opere idrauliche. La Regione Lazio – continua la Consigliera – per quanto cerchi di smarcarsi, ha un ruolo grandissimo nella vicenda dell’inceneritore di Santa Palomba e deve farsene immediatamente carico, non fosse altro perché ha a disposizione due strumenti che ne potrebbero interrompere subito l’iter: la legge regionale 13 del 2019 per la tutela di aree ad alto rischio che se applicata, vista la vicinanza con la discarica di Roncigliano, non permetterebbe la costruzione di nuovi impianti; e la richiesta arrivata proprio da Parte di ACEA per istituire un’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino, che fornisce acqua a Pomezia e Ardea. Ricordo, oltretutto, che l’inceneritore ricadrà sotto la completa responsabilità della Regione una volta terminati i poteri straordinari legati al Giubileo. Noi abbiamo sempre agito in questa direzione, con interrogazioni, mozioni e richieste puntualmente respinte a volte col pretesto che tutto fosse solo prerogativa del Commissario Gualtieri, a volte proprio con dichiarazioni a favore dell’impianto. L’ultima richiesta predisposta assieme al collega Adriano Zuccalà – conclude Zeppieri – è quella di un Consiglio straordinario che possa finalmente darci indicazioni sul Piano Rifiuti a cui la Regione starebbe lavorando. Speriamo che almeno questa volta le nostre richieste non restino inevase e che la politica abbia un sussulto di orgoglio e si rimetta sul giusto cammino: quello della raccolta differenziata e del recupero materia».

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