Rifiuti: ma i Comuni dei Castelli Romani sono ancora del Pd?
Da oltre 60 anni, la gestione dei rifiuti nel Lazio riflette un intreccio di poteri politici, influenze imprenditoriali e decisioni che spesso sollevano interrogativi sulla trasparenza e la legalità. Al centro di questa storia emerge un sistema consolidato, in cui interessi privati e pubblici sembrano convergere verso pochi attori chiave.
Il ruolo storico di Manlio Cerroni
Uno dei protagonisti principali di questo sistema è stato Manlio Cerroni, noto come il “Supremo”, figura centrale del settore rifiuti nella regione per decenni. Nonostante diverse interdittive antimafia abbiano colpito il suo impero, il sistema da lui costruito ha continuato ad adattarsi, mantenendo una certa stabilità anche in presenza di cambiamenti politici e normativi.
Il caso Ecosystem: un “miracolo” imprenditoriale?
Negli ultimi cinque anni (2019-2024), sotto la guida del governo regionale del Partito Democratico, l’azienda Ecosystem di Pomezia ha guadagnato un ruolo a dir poco particolare. L’impianto ha improvvisamente sostituito l’impianto TMB di Albano, distrutto nel 2016, gestendo circa 191.000 tonnellate di rifiuti all’anno.
Un elemento chiave della crescita di Ecosystem è stato il riconoscimento del suo impianto come “TM 2.0” (Trattamento Meccanico 2.0) tramite la determinazione regionale n. G14984 del 13 settembre 2023. Questa nuova classificazione, non prevista dalla normativa nazionale, ha permesso all’azienda di accedere a tariffe solitamente riservate agli impianti TMB (Trattamento Meccanico Biologico), tecnologicamente più avanzati e costosi da gestire rispetto ad un mero TM (che si limita ad una tritovagliatura dei rifiuti urbani senza alcun trattamento biologico).
Secondo la determinazione n. 1650 del 28 dicembre 2023, il Comune di Albano pagherà a Ecosystem una tariffa di 216 €/tonnellata per gli anni 2024-2025, e questa tariffa è stata riconosciuta con una configurazione di TM, l’aumento è stato applicato anche retroattivamente (dal 2021) , e questo aumento è dovuto ad un aumento dei volumi annui (che paradossalmente dovrebbero diminuire le tariffe e non aumentarle, ma evidentemente ci sbagliamo).
Tuttavia gli aumenti non hanno mosse polemiche nella cittadina dei Castelli, nemmeno da parte dell’opposizione (a cui forse nessuno ha sottoposto la questione) del resto nessuno ha avuto nemmeno nulla da dire nel corso degli anni riguardo al ridotto livello di trattamento offerto dagli impianti TM, che lasciano nei rifiuti una quota significativa di materiale organico destinato alla discarica, con evidenti impatti ambientali negativi.
Le scelte politiche effettuate sotto le amministrazioni di Nicola Zingaretti e Daniele Leodori sembrano aver favorito la crescita di un nuovo attore nel settore dei rifiuti, mentre l’impero di Cerroni perdeva rilevanza. Artefice di molte di queste trasformazioni sono stati certamente gli uffici regionali.
Nuovi sviluppi: il termovalorizzatore di Santa Palomba e l’inchiesta di Report
Parallelamente, emergono ulteriori questioni legate alla costruzione del termovalorizzatore a Santa Palomba. Un’indagine in corso riguarda la lievitazione dei costi di acquisto dei terreni, attribuita a una relazione tecnica redatta da Linari Umberto, geometra con studio in Lanuvio nonché genero del titolare di Ecosystem, Massimo Ortolani. Anche AMA, l’azienda municipalizzata di Roma, avrebbe svolto un ruolo centrale in questa vicenda, selezionando Ecosystem come sito per il trattamento di grandi quantità di rifiuti.
Questi fatti sono forse al centro dell’attenzione della Procura della Repubblica di Roma? Il tutto mentre nuove rivelazioni sono emerse da un’inchiesta giornalistica condotta dal programma di Rai 3 Report, che ha messo in luce possibili collegamenti tra dirigenti pubblici e interessi privati.
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