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Ciampino…e quel finanziamento della Regione per la differenziata “passato” dall’ufficio della Giglio?

Un potenziale conflitto di interessi grava sul “bando” da 9,3 milioni di euro della Regione Lazio pubblicato il 26 novembre per rafforzare la raccolta differenziata in 44 Comuni del Lazio che hanno presentato progetti meritevoli. Tra i vincitori c’è anche il comune di Ciampino che riceverà 270mila euro.

DALLA REGIONE 270MILA € PER CIAMPINO E… LA SUA ASSESSORA GIGLIO

La Commissione Tecnica regionale istituita lo scorso 31 luglio da Wanda D’Ercole, Direttrice dell’Area Rifiuti Lazio, con lo scopo di decidere ‘promossi’ e ‘bocciati’, ha concesso un cospicuo gruzzolo di denaro al Comune di Ciampino. Tale Commissione è composta da 5 persone: la stessa Direttrice, Wanda D’Ercole, in qualità di Presidente, oltre a – così riportano i documenti regionali – il dirigente dell’Area Affari Generali della Direzione Regionale Ciclo dei rifiuti, Ing. Margherita Gubinelli; il Responsabile dell’Area Programmi di Aiuto di Lazio Innova S.p.a. dottor Fabio Panci; e infine i due esperti individuati dalla Direzione Regionale Ciclo dei Rifiuti in: Claudio Bicocchi e Francesca Vanni”.

Tuttavia, proprio sull’esperta Francesca Vanni, si concentrano le nostre perplessità. Quest’ultima è una dipendente della Direzione regionale Area Ciclo dei Rifiuti, stando all’organigramma regionale, alle dipendenze dirette della dirigente Federica Giglio, la quale è sia la dirigente del Settore ‘Pianificazione rifiuti urbani e raccolta differenziata e finanziamenti per l’impiantistica pubblica” che, contestualmente, assessore del comune di Ciampino con delega all’Ambiente, Igiene Urbana ed Economie Circolari.

DOPPIO RUOLO DI GIGLIO IN REGIONE E A CIAMPINO: NESSUNO VEDE, PARLA O SENTE?

In soldoni, la dirigente del Settore Pianificazione Rifiuti Lazio, Federica Giglio, grazie all’attività svolta nella Commissione di cui ha fatto parte la ‘sua’ dipendente Francesca Vanni, presto si troverà a gestire, da Amministratrice di Ciampino, 270mila euro di soldi dei cittadini del Lazio.

LE DOMANDE SENZA RISPOSTA

Le domande sorgono spontanee: la dipendente Francesca Vanni era ed è a conoscenza che la sua dirigente, Federica Giglio, è anche assessore all’Ambiente di uno dei Comuni poi risultati vincitori del bando? La notizia di questo conflitto di interessi è stata comunicata alla dirigente Federica Giglio? Inoltre, la dirigente Federica Giglio ha comunicato alla sua Direttrice d’Area, Wanda D’Ercole, la situazione di conflitto di interesse che la investe? Infine la Direttrice dell’Area Rifiuti, Wanda D’Ercole, era a conoscenza che l’esperta da lei inserita in Commissione è una dipendente diretta di Federica Giglio e soprattutto del ruolo di quest’ultima da assessora in carica di Ciampino che riveste da luglio 2022? Di sicuro, la legge italiana impone, nella gestione dei bandi pubblici, di evitare ogni conflitto di interessi, anche solo potenziale.

GIGLIO, ‘PRESTATA’ DAL COMUNE DI ALBANO ALLA REGIONE

Tra l’altro la situazione è ancora più delicata visto che Federica Giglio è una dirigente della Regione Lazio ‘prestata’ dal comune di Albano Laziale (di cui è dipendente) all’Ufficio Pianificazione Rifiuti Lazio, ma solo da due anni a questa parte. L’incarico da dirigente ‘in prestito’ della Regione di Federica Giglio è in corso da ottobre 2022 e si concluderà a ottobre 2025, salvo proroghe.

L’ANTI CORRUZIONE FUORI DAI GIOCHI

Un’ultima considerazione. Questo bando, nonostante l’ingente valore economico, non è stato inviato all’Anac – l’Autorità Nazionale Anti Corruzione – per un vaglio preliminare. Non è stato inviato nemmeno all’Ufficio prevenzione Corruzione della Regione Lazio. Eppure, oltre alla legge italiana, anche le recenti Linee Guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione stabiliscono che tutti i dipendenti “che, in base ad un valido vincolo (…) contrattuale, siano in grado di impegnare l’ente nei confronti dei terzi o comunque rivestano, di fatto o di diritto, un ruolo tale da poterne obiettivamente influenzare l’attività esterna – per l’espresso richiamo contenuto nell’art. 77, comma 6, del d.lgs. 50/2016 – sono da considerarsi destinatari della disciplina del conflitto di interesse.

Laddove il dipendente si trovi in una situazione di conflitto di interessi, deve segnalarlo tempestivamente al dirigente o al superiore gerarchico – spiega sempre l’Anac – o, in assenza di quest’ultimo, all’organo di indirizzo, che, esaminate le circostanze, valuta se la situazione rilevata realizzi un conflitto di interessi idoneo a ledere l’imparzialità dell’agire amministrativo; in caso affermativo, ne verrà data comunicazione al dipendente. Contestualmente, dovranno essere comunicate ed attuate le misure idonee a presidiare e arginare la situazione di conflitto”.

A questo link il documento oggetto di questa inchiesta

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