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Transiti Fest: il festival delle connessioni, all’8 al 10 novembre a Marino, Ciampino, Grottaferrata

La settimana di “Transiti” è arrivata, e attende solo voi, pubblico curioso e attento ai mutamenti in atto, cittadini pieni di domande ancora senza risposta, sul futuro in ogni suo ambito: ambiente, alimentazione, biblioteche, digitale, comunicazione.

Insieme a un ampio comitato scientifico internazionale, con docenti provenienti da alcune delle Università più importanti al mondo, ci si interrogherà sulle grandi trasformazioni in atto, intrecciando linguaggi tecnologici, ambientali, idee, contenuti innovativi, linguaggi del gusto e della salute, e cercando di ripensare l’idea occidentale di ambiente e la relazione con la natura e le nuove tecnologie.

«Transiti non è il solito festival della filosofia – spiega Massimo Di Felice, direttore scientifico della manifestazione, docente di Teoria dell’opinione pubblica nei contesti digitali all’Università di San Paolo in Brasile – ma il “festival delle connessioni”, ed è basato su alcuni principi fondamentali. Il primo è la interdisciplinarità: i cambiamenti climatici, l’intelligenza artificiale, le sfide della nostra epoca ci impongono la superazione e la distinzione tra scienze esatte e scienze umane. Il secondo principio è l’internazionalizzazione. Il terzo principio è l’arte, la pluralità delle forme espressive; e il quarto è l’amicizia».

La tre giorni, giunta alla sua seconda edizione, è organizzata dal Consorzio Sistema Castelli Romani, e parlerà – la domenica mattina – anche di biblioteche, e del loro senso nella società del nostro tempo. Anzi, pone in atto proprio una delle funzioni sociali delle biblioteche: parlare al grande pubblico, interagendovi, dei temi caldi della contemporaneità. Per questo utilizzerà un linguaggio tutt’altro che accademico, il più possibile “pop”, davvero per tutti.

Dopo gli incontri, i debate, le presentazioni di libri, il festival si concluderà, a Grottaferrata, con un pomeriggio – “Perniola Studies” –  dedicato alle ricerche che l’opera di Perniola ha ispirato nel mondo, e terminerà con la proiezione di un film cult del giallo all’italiana, “L’etrusco uccide ancora”, che concettualizza il tema delle “connessioni” sia narrativamente che formalmente, attraverso un immaginario archeologico inteso come punto di contatto tra vivi e morti, presente e passato, mondo in superficie e mondo abissale, scienza e leggenda.

Tre giornate – l’8 novembre a Marino dalle 16:30, il 9 a Ciampino e il 10 a Grottaferrata, mattina e pomeriggio – nelle quali, probabilmente, non troveremo risposta a tutte le nostre domande, ma certamente avremo raccolto più elementi per interpretare il nostro tempo e affrontarne le molteplici sfide.

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